THE REACH - Caccia all’uomo
regia di Jean-Baptiste Léonetti, con Michel Douglas, Jeremy Irvine, Hanna Mangan-Lawrence (1914)
In uscita nelle sale il 15 luglio
THE REACH - Caccia all’uomo, in concorso al TaorminaFilmFest 2015, uscirà nelle sale italiane il prossimo 15 luglio. Diretto dal regista francese Jean-Baptiste Léonetti, alla sua prova americana dopo il successo di “Carré Blanc”, il film è prodotto e interpretato dal mitico Michel Douglas, che finalmente ha scelto di restituirci il suo vero volto, senza la fissità inquietante degli ultimi tempi.
Ha le rughe e lo sguardo che segnano, e assieme al paesaggio dà corpo e sostanza al film.
THE REACH è ambientato nell’inospitale deserto del Nevada; il giovane Ben (Jeremy Irvine), idealista e innamorato della natura, è una guida esperta e conosce a menadito l’aspro paesaggio desertico. Quando viene assoldato da John Madec (Michel Douglas) come guida per una battuta di caccia, si trova coinvolto in un gioco pericoloso, testimone di un assassinio che deve essere eliminato. E comincia la caccia. Come in “Duel” di Spielberg, il giovane Ben è costretto a fuggire e difendersi dal ricco Madec, che utilizza tutti i più costosi e nuovi ritrovati per mettere in difficoltà il ragazzo e raggiungere il suo scopo, lasciare che muoia sotto il sole del deserto.
Non è solo una semplice caccia uomo a uomo, ma Madec è convinto di vincere anche grazie alla sua ricchezza, il cui sfoggio è per lui scopo della sua vita. Il grande pick up della Mercedes, il suo cellulare satellitare, il suo fucile ultra moderno. Indimenticabile la scena di Madec, al tramondo, solo sulla sua poltrona in mezzo al deserto a sorseggiare un drink con oliva, mentre Ben dilaniato dal sole e dalla fatica cerca disperatamente di sfuggirgli. Ben d’altro canto deve mettere in campo tutta la sua conoscenza di ogni singola pietra e cespuglio di quel deserto e tutto il suo ingegno per contrastare, a mani e piedi nudi, l’arrogante Madec. Che è convinto che con i soldi si compri tutto, anche lo sceriffo della piccola cittadina in cui è arrivato per la battuta di caccia.
Il film è tratto dal romanzo “Deathwatch” di Robb White, scrittore americano molto noto negli anni ’50 /60, ed ha la struttura di un western, anche nel taglio e nella fotografia, nei dialoghi brevi e secchi, e nel rapporto duro tra uomo e natura.
Forse qualche lentezza e un finale un po’ troppo costruito, ma il mezzo sorriso cinico di Michel Douglas e la maestosità dei paesaggi valgono sicuramente il film, oltre alla bravura del giovane Irvine, un altro giovane attore inglese che sta costruendo la sua carriera americana.
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