Nella nota sulla quarta di copertina (splendida) Walter Siti ha perfettamente ragione, questo Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj di Nicola Lagioia è un libro della giovinezza: quando si ha fame di teorie e una pazza voglia di negazione. Il libro felicemente ripubblicato da Minimum Fax è uscito nel 2001 ed è il romanzo d’esordio di Nicola Lagioia, uno dei più importanti e brillanti autori di inizio millennio. Il termine romanzo va un po’ stretto a questo libro, una storia che contiene anche riflessioni e sintetiche sceneggiature, ma il filo c’è, ed è il prorompente odio di un giovane autore per il vecchio maestro.
Non si tratta di un maestro qualsiasi, l’odio è diretto verso colui che è considerato uno dei grandi romanzieri di tutti i tempi, Lev Tolstoj. Il protagonista / narratore non si lascia condizionare dalla fama e dal mito di Tolstoj, cerca con pervicacia e freddezza di portarlo sul suo terreno per vincerlo, e in un presente in cui non c’è posto per i mentori sembra dirgli, “guarda qui siamo nel mio terreno, il gioco lo conduco io”. Le migliaia di pagine dei capolavori di Tolstoj sembrano vecchie e inutilmente gloriose in un’epoca che ha fagocitato polverizzato e ricreato in pochi decenni teorie e stili sedimentati nei secoli precedenti. Sembrano, perché sono sempre lì, sempre grandi e in grado di affascinare un giovane autore che è comunque costretto a farci i conti. E allora lui usa l’arma dell’ironia e dello scarto. E l’ironia nella scrittura di Lagioia arriva improvvisa e disarmante, e dissacratoria.
Il duello narratore /Tolstoj procede in modo non uniforme, il narratore cerca di svicolare, di pensare ad altro, c’è una sottile trama d’amore con una fluttuante Giulia, che dovrebbe raggiungerlo in treno a Roma. L’arrivo di Giulia alla stazione dove il protagonista deve andare a prenderla occupa gran parte del romanzo, in una incalzante sequenza di scene in cui il protagonista si immagina in situazioni diverse che ogni volta gli impediscono di raggiungere in tempo la stazione per salvare Giulia /Anna Karenina, ma Giulia non è Anna, e il sogno ricorrente di non poterla incontrare è un esercizio letterario mirabile che rientra nel personale duello del narratore con Tolstoj.
La lettura non è sempre facile, ogni tanto si rischia di perdersi quando il protagonista parla della sua esperienza con la droga, o per la eccessiva leggerezza dei personaggi e dei loro rapporti, come se tolta la sovrastruttura del grande romanzo del passato i protagonisti non abbiano più un loro peso; ma poi tutto si ricompone e assume un senso, perché Nicola Lagioia riesce a controllare in modo brillante stili diversi e continui rimandi letterari e culturali, e ci racconta una non-storia con scrittura raffinata e non comune. Un libro d’esordio godibilissimo e bene ha fatto Minimum Fax a ripubblicarlo.
Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi)
di Nicola Lagioia
Minimum Fax, 2013
(pubblicata su L'Ideale)
di Nicola Lagioia
Minimum Fax, 2013
(pubblicata su L'Ideale)
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