Tutto ha una fine, anche la serie televisiva più famosa, acclamata e discussa degli ultimi anni, dopo Sex and the city. Le casalinghe vanno definitivamente in pensione. Ne hanno passate tante, tra amori separazioni omicidi tradimenti malattie, persino un tornado... Le ragazze se la sono cavata anche con la pesante accusa di omicidio e occultamento di cadavere, che, attraverso il processo a Bree, rischiava di coinvolgere tutte loro. Salvate dalla vicina anziana e moribonda, che nella penultima puntata con un supremo gesto di generosità ha voluto dare un'anima ad un anonimo sobborgo di periferia, di una città americana come tante. Lì vivono Bree, Lynette, Gabrielle e Susan, vere casalinghe americane, pronte a bussare a ogni ora alla porta di un vicino con un cestino di muffins, a sorridere ai bambini e alle avversità, sempre in bilico tra una carriera che non decolla mai e la cura della casa e della famiglia. Sono brillanti, mediamente acculturate, bevono molto, hanno problemi di dipendenza, sono divertenti, e sanno risolvere quasi ogni problema. Sono vere donne. Sanno tirare fuori coraggio, sincerità e generosità, anche nei momenti difficili. Hanno un solo difetto, gli uomini: mediocri, banali, invidiosi delle loro compagne, deboli. Persino i figli di Lynette sono campioni nel genere (otre ad essere alquanto bruttini)... Le ragazze di Wisteria Lane rimarranno nell'olimpo dei personaggi televisivi anche grazie ad una sceneggiatura e una scrittura brillanti, alle battute fulminanti, e ad un finale fantastico, che rende giustizia all'intraprendenza e alla forza delle casalinghe che riescono finalmente (e miracolosamente) a tenere insieme sentimenti e carriera. Lontane dal loro piccolo e anonimo sobborgo, spiccano finalmente il volo.
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